Nel 2012 l’indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia, realizzata dall’Eurispes e da Telefono Azzurro, ha focalizzato la sua attenzione sul gioco d’azzardo online tra gli adolescenti.
Se nel 2012 l’attenzione sul fenomeno era già alta, oggi lo è ancora di più
Dati recenti, raccolti su oltre 7.000 adolescenti dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza (2015), mostrano che:
- Gli adolescenti scommettono online (15%) in particolare sui risultati delle partite di calcio, nei centri scommesse nonostante i divieti legati all’età (29%).
Online possono giocare utilizzando carte di credito intestate ai genitori o ad amici maggiorenni.
I controlli sono scarsi. È molto facile per un minorenne chiedere a qualcuno di giocare la schedina al proprio posto.
Non è da trascurare l’influenza delle slot machine e dei video poker nelle tabaccherie e nei bar.
- Giocano pensando di poter guadagnare facilmente e spesso hanno un’inclinazione per il rischio e la ricerca di sensazioni forti.
Di frequente il gioco è correlato al fumo, all’alcol, all’utilizzo di sostanze, cannabis, droghe sintetiche, cocaina e ad elevati livelli di aggressività.
- Il rischio maggiore è lo sviluppo di dipendenze multiple, da gioco e da sostanze, con ricadute sul sonno, sulla concentrazione e sul rendimento scolastico.
Spesso i primi amanti del gioco d’azzardo sono i genitori.
A ciò si aggiunge l’accattivante pubblicità associata alle scommesse calcistiche e al gratta e vinci, la diffusione di slot machine (nelle sale d’attesa, nei centri commerciali) e di locali adibiti al gioco.
Una prevenzione possibile
Fondamentale per prevenire comportamenti disfunzionali in adolescenza è l’intervento educativo della famiglia.
Il confronto su questi temi, il dialogo sui rischi del gioco, le regole condivise e la presenza attiva e affettiva del genitore, possono favorire lo sviluppo del pensiero critico nell’adolescente, disincentivando il rischio di sviluppare gioco compulsivo.
L’attuazione di comportamenti a rischio può e deve essere monitorata anche nel contesto scolastico, luogo in cui progetti di prevenzione e promozione di competenze contribuiscono al benessere individuale e relazionale del minore.
Dott.ssa Michela Serina